Chi sono

Serena Ferrazzoli | Psicologa clinica | Iscritta all’Ordine degli Psicologi del Lazio n. 30270

“Il dolore che non trova sbocco nelle lacrime fa piangere gli altri organi.”

Questa frase esprime bene un principio centrale del mio lavoro: quando le emozioni non trovano uno spazio sicuro per essere riconosciute ed elaborate, possono trasformarsi in sintomi fisici o in un malessere diffuso che coinvolge corpo e mente. La psicologia clinica si occupa proprio di questo: aiutare le persone a dare un nome al proprio vissuto emotivo, comprenderlo e trasformarlo, affinché non resti silenzioso e non si traduca in ansia, dolore somatico, disturbi alimentari o depressione.

Mi sono laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche presso la LUMSA – Libera Università Maria Santissima Assunta, con votazione di 107/110, discutendo una tesi dal titolo “Disturbo borderline di personalità in comorbilità con il disturbo da uso di sostanze: il ruolo della disregolazione emotiva e del discontrollo degli impulsi”. In questa ricerca ho esplorato la relazione tra instabilità emotiva, impulsività e abuso di sostanze nei soggetti con disturbo borderline di personalità (DBP), evidenziando come la disregolazione emotiva possa facilitare il ricorso a comportamenti disfunzionali, come l’uso di droghe o alcool, per modulare emozioni intense e difficili da gestire. 

Successivamente ho conseguito la laurea magistrale in Psicologia Clinica presso la stessa università con votazione di 110/110 e lode, discutendo una tesi dal titolo “Il percorso adottivo: l’importanza del supporto psicosociale e analisi dei fattori di rischio e di protezione per la riuscita della transizione”. Questo lavoro ha approfondito il processo di transizione all’adozione, mettendo in luce come il successo dell’inserimento del bambino nella nuova famiglia dipenda da molteplici fattori: la storia pregressa del minore, la qualità dell’attaccamento, le capacità genitoriali adottive di risposta ai bisogni emotivi e comportamentali, nonché la presenza di una rete psicosociale di sostegno. Ho analizzato anche i fattori di rischio, come traumi infantili, lutti non elaborati e difficoltà di integrazione culturale, e quelli di protezione, come la flessibilità genitoriale e l’accesso a percorsi di supporto psicologico.

Ho terminato il secondo anno della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia SIFP (Scuola Italiana di Formazione in Psicoterapia), a orientamento Analitico Transazionale.

L’Analisi Transazionale è un modello terapeutico che considera la personalità come articolata in tre stati dell’Io (Genitore, Adulto e Bambino) e analizza le modalità di comunicazione tra le persone per favorire consapevolezza, autonomia e cambiamento. L’approccio integra elementi cognitivi, relazionali e psicodinamici, ed è particolarmente efficace nel lavoro su schemi relazionali disfunzionali e dinamiche emotive complesse.

Il mio approccio non è legato a un unico modello teorico: integro strumenti e tecniche diversi, includendo anche i concetti dell’Analisi Transazionale, che permettono di leggere i modelli relazionali e le dinamiche emotive profonde. Il mio obiettivo è costruire percorsi personalizzati che aiutino le persone a comprendere se stesse, a gestire meglio le emozioni e a recuperare benessere ed equilibrio.