I Disturbi Specifici dell’Apprendimento, come definiti dal DSM-5, comprendono difficoltà persistenti nella lettura, nella scrittura o nel calcolo che si manifestano in bambini e ragazzi con un funzionamento cognitivo nella norma e non spiegabili da deficit sensoriali, neurologici o da un’istruzione inadeguata. Si tratta di un diverso modo di elaborare e organizzare le informazioni, una caratteristica neurobiologica che richiede strategie didattiche e interventi mirati, in grado di valorizzare le potenzialità individuali e di offrire un contesto educativo rispettoso delle specificità di ciascuno.
Nel lavoro clinico e psicoeducativo, l’attenzione non si limita alle competenze scolastiche. Le difficoltà di apprendimento possono infatti influenzare profondamente la percezione di sé, la fiducia nelle proprie capacità, la motivazione e la gestione dell’errore. Spesso, prima di ricevere una diagnosi, molti bambini e adolescenti vivono esperienze di frustrazione, senso di inadeguatezza o fallimento, che possono lasciare tracce significative sulla loro autostima e sul loro modo di affrontare la scuola. In questi casi, il percorso di sostegno non riguarda soltanto l’acquisizione di strumenti compensativi o di strategie di studio, ma anche la possibilità di ricostruire un’immagine di sé più positiva e coerente con le proprie risorse.
La collaborazione tra professionisti, scuola e famiglia rappresenta un elemento essenziale del processo di intervento. Condividere obiettivi, strumenti e modalità di valutazione permette di creare una rete coerente e di garantire una presa in carico continuativa e integrata. Il coinvolgimento attivo degli insegnanti e dei genitori consente di costruire un ambiente di apprendimento accogliente, dove il bambino o il ragazzo possa sentirsi compreso, sostenuto e libero di esprimere le proprie potenzialità.
Quando appropriato, vengono incoraggiate l’introduzione di tecnologie assistive e l’applicazione delle misure previste dalla normativa sui DSA, con l’obiettivo di ridurre l’impatto delle difficoltà e di favorire un percorso scolastico più sereno e funzionale. Intervenire precocemente è fondamentale per prevenire l’accumularsi di esperienze negative e per sostenere il benessere psicologico e relazionale del bambino. Riconoscere tempestivamente i segnali di difficoltà, offrire strumenti adeguati e validare le emozioni che accompagnano l’esperienza dell’apprendimento significa restituire fiducia e senso di efficacia. L’obiettivo del percorso non è “normalizzare” il funzionamento dello studente, ma riconoscere e accogliere la sua unicità, affinché possa trasformare le proprie specificità in vere e proprie risorse per la crescita personale e scolastica.